La terza rilevazione del Servizio nazionale Cei fotografa una rete per la tutela dagli abusi in crescita: più segnalazioni e fiducia nei Centri di ascolto, ma persistono fragilità nei rapporti con enti civili, media e associazioni. Sfida aperta: rendere la tutela uno stile permanente e condiviso nella Chiesa
Una rete più ampia, più preparata, più laica. Ma ancora molto chiusa nel proprio perimetro. È l’immagine che restituisce la Terza rilevazione sulla rete ecclesiale per la tutela di minori e adulti vulnerabili, pubblicata nell’aprile 2025 dal Servizio nazionale della Cei. Il dato simbolico è questo: nel 2024 i Centri di ascolto hanno registrato 373 contatti. Erano 38 nel 2020. Aumentano le segnalazioni, ma anche la fiducia. Cresce la formazione, si moltiplicano i referenti e le équipe, i laici superano i chierici. Tuttavia, le relazioni con il mondo esterno – enti civili, media, associazioni – restano fragili. Proteggere, prevenire, formare non può essere solo uno slogan...
L'articolo di Riccardo Benotti è a questo link:
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