Nuovo vescovo di Vienna, il “messaggio” del papa

Nominando, venerdì, come arcivescovo di Vienna, Josef Gründwidl, un sessantaduenne parroco «progressista», Leone XIV ha segnato una tappa dirimente nel suo pontificato, perché questa scelta, collocata nel contesto storico della Chiesa cattolica in Austria, rappresenta un tornante che molto peserà sul futuro

Qualche passo indietro, per capire l’evento. Ai tempi del Vaticano II, l’allora arcivescovo di Vienna, cardinale Franziskus König, fu uno dei più illustri «padri» conciliari, sempre schierato a favore di riforme nelle strutture ecclesiastiche.
Il suo nome, autorevolissimo in Europa, ebbe qualche voto nei conclavi dell’agosto e dell’ottobre 1978. Quando nel 1986 il porporato (classe 1905) si dimise per raggiunti limiti di età, Giovanni Paolo II scelse come suo successore Hans Hermann Groër, un monaco benedettino: la decisione, applaudita dai «conservatori», deluse i «progressisti», che la considerarono un modo per oscurare l’eredità del predecessore. Ma ad un certo punto emersero voci - dallo stesso pontefice, prima incredulo, poi considerate fondate - che il religioso aveva ...

L'articolo di Luigi Sandri è a questo link:

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