Nel Sahel, le donne occupano posizioni centrali tanto nei circuiti informali che finanziano il terrorismo quanto nei percorsi di prevenzione e resilienza. Il loro ruolo, spesso trascurato, attraversa ambiti logistici, economici e sociali, contribuendo a rafforzare o indebolire le reti jihadiste. Tra fragilità strutturali e leadership emergenti, si definiscono nuove traiettorie per affrontare la radicalizzazione e promuovere una stabilità duratura.
Nel contesto geopolitico africano contemporaneo, il Sahel si configura come una delle aree più instabili, epicentro di dinamiche terroristiche che minacciano la sicurezza regionale e internazionale. In questo scenario segnato da conflitti ibridi e transnazionali, il ruolo delle donne risulta fondamentale. Comprendere e contrastare il terrorismo saheliano richiede un’analisi multilivello che integri non solo aspetti di sicurezza, governance, fattori tribali e pressioni geopolitiche, ma anche le dimensioni di genere, variabili cruciali per comprendere la complessità dei fenomeni in atto...
L’articolo di Laura Sabrina Martucci, preside del Master di Terrorismo presso l’università Aldo Moro di Bari ed Erika Monticone (Università degli Studi di Bari Aldo Moro) è a questo link:
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