La parola pace è stata svuotata di senso Non basta un patto a far cessare il massacro

Viviamo forse l'epilogo di una secolare vicenda culturale, di cui tutti siamo artefici e vittime. Abbiamo cominciato col credere che non vi fosse altra realtà che nel linguaggio, poi abbiamo scoperto che il linguaggio sono infinite lingue nazionali e individuali, in continuo divenire, e perciò nessuna solidità è in esso riscontrabile.


La nostra civiltà ha destrutturato sistematicamente tutte quelle parole con le quali si cercava di dare un senso, un fine alle forme del fare politico, del diritto, dell'economia. "Valori" si chiamavano - e non si intendeva qualcosa di astratto, poiché si trattava di principi e idee regolative che orientavano effettivamente l'agire di istituzioni e organizzazioni, non solo di singole persone. La nostra civiltà ha scavato il vuoto sotto di loro, attraverso un lavoro critico spietato e metodico. Questa critica ha svolto il suo compito e sembra ora essersi ritirata, non so quanto soddisfatta di sé. Così ora il campo è lasciato a quelle parole ormai del tutto svuotate, meri segni a disposizione del potere di turno, che ne fa uso come di nobili, antichi pezzi di arredo delle proprie stanze, o per anniversari - come osano fare in questi giorni addirittura per ...

L'opinione di Massimo Cacciari è a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202510/251013cacciari.pdf

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