La Marcia Perugia-Assisi del 12 ottobre ci da' oggi l'opportunità di rimettere al cento il tema della pace tra i popoli e la bandiera arcobaleno della pace, troppo spesso accantonata e sostituita con quella palestinese
Occorre rivendicare con forza e con orgoglio il grande contributo che le piazze di tutto il mondo (incluse le piazze in Israele!) hanno dato al raggiungimento del cessate il fuoco in Medio Oriente. Senza questo grande movimento di popolo i governi non si sarebbero mossi a porre fine ad una crisi ormai dai piu' giudicata insostenibile, ne' Hamas ne' Netanyahu avrebbero fatto un passo indietro. Occorre pero' anche riconoscere i gravissimi errori compiuti: l'eccessiva condiscendenza nei confronti delle frange violente, l'ambiguita' nei fini e nella parole d'ordine spesso ripetute con significati molto diversi o senza approfondirne il significato, l'isolamento colpevole e assurdo cui si e' condannato un intero popolo (quello israeliano) anch'esso impegnato in una difficile opposizione al fanatismo dei propri governanti, l'ingenua faciloneria con la quale si sono accettate le verita' di propaganda (anche le piu' sfacciatamente false), la sufficienza con la quali si e' trattato il problema del diffondersi di sentimenti antisemiti, e soprattutto l'incapacita' di indicare soluzioni realistiche di pace incaponendosi in iniziative e progetti tutti sempre e troppo a senso unico. Senza una sana autocritica si rischia di disperdere un grande patrimonio ideale di solidarieta' e di trovarci spiazzati di fronte ai progressi della diplomazia.
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