Domani la Marcia della Pace Perugia-Assisi: una opportunità

La Marcia Perugia-Assisi del 12 ottobre ci da' oggi l'opportunità di rimettere al cento il tema della pace tra i popoli e la bandiera arcobaleno della pace, troppo spesso accantonata e sostituita con quella palestinese

Occorre rivendicare con forza e con orgoglio il grande contributo che le piazze di tutto il mondo (incluse le piazze in Israele!) hanno dato al raggiungimento del cessate il fuoco in Medio Oriente. Senza questo grande movimento di popolo i governi non si sarebbero mossi a porre fine ad una crisi ormai dai piu' giudicata insostenibile, ne' Hamas ne' Netanyahu avrebbero fatto un passo indietro. Occorre pero' anche riconoscere i gravissimi errori compiuti: l'eccessiva condiscendenza nei confronti delle frange violente, l'ambiguita' nei fini e nella parole d'ordine spesso ripetute con significati molto diversi o senza approfondirne il significato, l'isolamento colpevole e assurdo cui si e' condannato un intero popolo (quello israeliano) anch'esso impegnato in una difficile opposizione al fanatismo dei propri governanti, l'ingenua faciloneria con la quale si sono accettate le verita' di propaganda (anche le piu' sfacciatamente false), la sufficienza con la quali si e' trattato il problema del diffondersi di sentimenti antisemiti, e soprattutto l'incapacita' di indicare soluzioni realistiche di pace incaponendosi in iniziative e progetti tutti sempre e troppo a senso unico. Senza una sana autocritica si rischia di disperdere un grande patrimonio ideale di solidarieta' e di trovarci spiazzati di fronte ai progressi della diplomazia.

La Marcia Perugia-Assisi del 12 ottobre ci da' oggi l'opportunita' di rimettere al cento il tema della pace tra i popoli (e la bandiera arcobaleno della pace, troppo spesso accantonata e costituita con quella palestinese!). Occorre farsi protagonisti di iniziative che uniscano palestinesi e israeliani, anziche' dividerli. Speriamo davvero che la Marcia - che si svolge finalmente in una clima di speranza -segni un cambio deciso di rotta e non sia un'altra occasione sprecata. Solo cosi' potremo rivendicare il contributo offerto dalle piazze e trasformarlo in una forza propulsiva in questa nuova fase che dovra' vedere il negoziato (e il compromesso della politica) prendere definitivamente il posto delle armi, isolando le voci dell'odio e della violenza che ai problemi del mondo vorrebbero dare una risposta di forza. Sarebbe bello per una volta vedere sfilare assieme le bandiere dei popoli divisi, affratellate della grande bandiera della pace
(Gabriele Boccaccini)

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