Per inquadrare correttamente l’auspicabile discussione sul ruolo della Chiesa cattolica nel mondo attuale occorre per prima cosa definire quest’ultimo.
A me sembra che il modo migliore per farlo è constatare che, per la prima volta dalla fine del primo conflitto mondiale, ci troviamo senza un’istituzione universale: alla fine della Società delle Nazioni è seguito, senza certificazione ovviamente, il costante collasso delle Nazioni Unite. La scomparsa delle istituzioni universali, globali, rende la Chiesa cattolica unica: è la sola istituzione universale, o globale, rimasta, con una visione universalista chiara e così riassunta da Leone XIV: “Ciascuno di noi, nel corso della vita, si può ritrovare sano o malato, occupato o disoccupato, in patria o in terra straniera: la sua dignità però rimane sempre la stessa, quella di creatura voluta e amata da Dio “. Ma si può fare la Chiesa solo con chi va in Chiesa? Il post-credente non interpella? E dall’altra parte, si può sperare in un leggero, iniziale ritorno dell’universalismo senza interloquire con la Chiesa? ...
L'intero intervento di Riccardo Cristiano è a questo link:
https://www.settimananews.it/chiesa/chiesa-e-universalismo-un-patto-tra-i-diversi/
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