Per una lettura nonviolenta dei propri testi sacri

Pubblichiamo gli appunti per una relazione orale svolta in una tavola rotonda – insieme a interventi di Marco Giovannoni, Miriam Camerini, Shahrzad Houshmand e diversi altri/e – svoltasi presso la giornata di formazione “Mediterraneo laboratorio di Pace” presso l’ISSR di Rimini coordinato dal professor Marco Casadei e dalla professoressa Abir Hanna.

Desideriamo indagare – per poterlo disinnescare – quel fenomeno per cui il mistero di Dio – rivendicato da tutti i figli di Abramo, ebrei, cristiani e musulmani, come l’unico, il trascendente, il sempre più grande – viene singolarmente tribalizzato ed etnicizzato (“il nostro Dio”), territorializzato (la “nostra terra santa”), politicizzato (“Dio è con noi qualsiasi cosa facciamo”) e, per così dire, reso coloniale (la “nostra giusta e necessaria superiorità e supremazia”). Per usare le parole della Weil[1] in relazione al cristianesimo: «La cristianità è divenuta totalitaria, conquistatrice, sterminatrice perché non ha sviluppata la nozione dell’assenza e della non-azione di Dio quaggiù sulla terra». Per disinnescare tale paradossale riduzione teologica, che ha disastrose conseguenze...

La pubblicazione a cura di Fabrizio Mandreoli è a questo link:

https://www.settimananews.it/religioni/lettura-nonviolenta-dei-propri-testi-sacri/?utm_source=newsletter-2025-07-15

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