Il rapporto Sofi sulla malnutrizione nel mondo, diffuso dalla Fao e da altre quattro agenzie dell'Onu, traccia un quadro a luci e ombre: 673 milioni di persone hanno sofferto la fame nel 2024 con lievi progressi in Asia e America Latina a cui fa da contraltare un peggioramento in Africa. "Ma il rapporto non tiene conto dell'aggravarsi della crisi a Gaza e dei tagli agli aiuti umanitari", ammonisce in un'intervista ai media vaticani il direttore di Azione contro la fame, Simone Garrone
Le guerre continuano a diffondere la fame nel mondo. Da Gaza al Sudan, ma anche oltre i due più cruenti conflitti attivi nel mondo. «Non dobbiamo mai accettare la fame come un’arma di guerra», ha ammonito in settimana il segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres, parlando al vertice Onu sui sistemi alimentari di Addis Abeba. Dalla capitale etiope, cinque agenzie dell’Onu (Fao, Ifad, Unicef, Wfp e Oms) hanno diffuso il rapporto Sofi 2025 sullo stato della sicurezza alimentare e della nutrizione nel mondo: circa 673 milioni di persone, ovvero l’8,2 per cento della popolazione mondiale, ha sofferto la fame nel 2024. Una tendenza in lieve calo rispetto all’8,5 del 2023, ma con sacche molto preoccupanti in particolare in Africa dove nel 2024 hanno sofferto la fame 307 milioni di persone pari a più del 20 per cento della popolazione.
L'articolo di Valerio Palombaro è a questo link:
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