Andrea Grillo non concorda con la tesi di Mancuso del 13 luglio ma ne coglie la provocazione per ogni identità in un mondo, nel quale il cittadino è pensato come portatore diritti e doveri indipendentemente da ogni credo religioso.
Ogni identità contiene in sé un atto di fede costituisce una provocazione anche per il pensiero, oltre che per la identità di ogni uomo e ogni donna. Non importa se possiamo riconoscere “due tipi di fede” nella tradizione europea, secondo la nota espressione di Martin Buber. Quello che il testo di Mancuso sollecita ad affrontare criticamente è il senso per cui la fede può e deve essere considerata come un elemento strutturale della identità del cittadino. Una fede ebraica e una fede cristiana, in uno stile di reciproca comprensione e implicazione, permettono di uscire tanto da riduzioni liberali, quanto da riduzioni fondamentalistiche. Forse a questo aspira anche Mancuso, pur non cogliendo i gravi limiti di una troppo facile ricostruzione liberale della identità ebraica....
L'intero intervento di Andrea Grillo è a questo link:
L'articolo di Mancuso assieme alla risposta di Elena Loewenthal è a questo link:
https://spigolando-spigolando.blogspot.com/2025/07/una-risposta-di-elena-loewenthal-un.html
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