Guccini con i Nomadi di Augusto Daolio seppe scrivere un piccolo manifesto della generazione che inventò il protagonismo giovanile, maneggiando temi squisitamente politici: no alla guerra, no all’ipocrisia piccolo borghese, no al consumismo sfrenato, no al carrierismo politico, no ai miti dell’eroe nazionale e della razza. Se qualcuno ci vede qualcosa che vale anche per oggi, beh, ci vede proprio bene.
Si contano i sessant’anni di una canzone la cui freschezza, a sentirne gli accordi e a leggerne il testo, è rimasta intatta. Si tratta di “Dio è morto” scritta da Francesco Guccini nel 1965 e interpretata dai Nomadi, che la portarono al successo attraverso la voce possente e la ieraticità inarrivabile di Augusto Daolio. Grande canzone, che riporta risonanze letterarie estratte dalla beat generation di ...
L'articolo di Pino Pisiscchio è a questo link:
https://formiche.net/2025/07/phisikk-du-role-i-sessantanni-di-dio-e-morto-guccini/#content
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