Siria, la bonifica di Palmira dieci anni dopo lo Stato islamico

La città vive oggi una drammatica realtà fatta di mine e ordigni inesplosi che mettono a repentaglio la vita dei cittadini che vogliono rientrare in ciò che resta delle loro case. Il direttore della ong Halo Trust, impegnata nello sminamento: è necessario seguire gli standard internazionali, per evitare “una negligenza criminale”


Palmira, fulcro del patrimonio siriano, in passato ha fornito molti posti di lavoro e, spiega O’Brien, “come molti luoghi in Siria, dovrà essere reinsediata e ricostruita, il che richiederà molto tempo”. La prova che attende è imponente, proprietà private e infrastrutture, come in gran parte del Paese, sono in rovina. “Tornare è una sfida che scoraggia molti siriani”, indica ancora O’Brien, anche perché molti abitanti, dopo aver trascorso anni all'estero, potrebbero esitare a rientrare senza garanzie di stabilità, lavoro o servizi di base. A differenza di Aleppo, dove alcune aree sono ancora vivibili, la città moderna di Palmira è completamente inabitabile. Ma, oltre a quella della ricostruzione, la lotta più importante da affrontare è quella della ...

Il reportage di Francesca Merlo è a questo link:

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