Etty Hillesum (Middelburg, 15 gennaio 1914 - Auschwitz, 30 novembre 1943) vive ad Amsterdam con la sua famiglia della borghesia intellettuale ebraica. All’inizio resta indifferente alla realtà della guerra e alla persecuzione degli ebrei. Decisiva diventa la costante consapevolezza del legame di interdipendenza tra la propria vita interiore e i drammi del mondo.
L’interrogativo di fondo non è come affrontare la guerra ma è come vincere alla radice l’odio che la guerra comporta e che rende inevitabili nuove guerre.
La via riguarda ciascuno di noi che deve estirpare dentro di sé le radici del rancore e della vendetta, di tutti i sentimenti negativi che ostacolano il senso di fiducia e di gratitudine, della bellezza della vita, di accettazione anche della violenza subita, non per fatalismo rassegnato ma per trasformare le prove in energia e in capacità di bene. ...
La riflessione di Carlo Bolpin è a questo link:
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