Da "Uno in più" di Battisti a "Più uno" di Ruffini, l'unico modo per fare un passo in avanti politicamente sembra essere quello che si radica nella fiducia e nella partecipazione.
Nel clima di contestazione e di cambiamento di fine anni Sessanta, Lucio Battisti cantava Uno in più. Composta nel 1969 da Mogol e dall’artista di Poggio Bustone, la canzone è un invito ottimistico rivolto al mondo giovanile in un frangente storico ricco di trasformazioni culturali. Il testo rappresenta uno sguardo speranzoso segnato dalla possibilità sia di superare le incomprensioni provenienti dal mondo che stava per tramontare sia di camminare insieme al fine di affrontare con successo ogni difficoltà. Così il brano risulta un appello “motivazionale” teso a guardare il futuro con fiducia e a valorizzare la condivisione. Nell’intitolare la sua ultima pubblicazione con l’espressione Più Uno. La politica dell’uguaglianza(Feltrinelli, 2025), Ernesto Maria Ruffini sembra riprendere implicitamente la carica ideale del testo di Battisti-Mogol per declinarla all’interno del discorso politico e sociale del nostro tempo. Sebbene nell’introduzione l’autore attribuisca...
La recensione di Rocco Gumina è a questo link:
https://www.vinonuovo.it/cultura/officina-del-pensiero/verso-una-politica-delluguaglianza/
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