Nel Paese abbandonato dall'Occidente la situazione umanitaria è disastrosa e a pagare il prezzo più alto sono le donne e le bambine. Rientrano a milioni gli afghani, cacciati dai Paesi limitrofi – Iran e Pakistan – in cui avevano trovato rifugio dopo il ritorno al potere dei talebani. Dall’inizio dell’anno precisa l’agenzia Onu per i rifugiati sono due milioni e duecentomila gli afghani che hanno attraversato il confine e il 60% ha meno di 18 anni
A quattro anni dal ritorno al potere, i Talebani consolidano l’Emirato islamico d’Afghanistan, il leader supremo centralizza il potere, la Corte penale internazionale spicca mandati di arresto per il crimine contro l’umanità di persecuzione di genere, ma il governo di fatto incassa il primo riconoscimento formale da parte della Russia, oltre alla normalizzazione delle relazioni con i Paesi regionali. Cresce, invece, la distanza con la comunità euro-atlantica, mentre gli Stati Uniti pongono fine agli aiuti finanziari con conseguenze deleterie per la popolazione, che sconta una gravissima crisi umanitaria, approfondita dai flussi migratori di ritorno e dal blocco all’estero delle riserve della Banca centrale afghana. Quali scenari per il paese, tornato nelle mani dei Talebani ad agosto del 2021?
Due link per capire, il primo dell'ISPI e il secondo di VaticanNews:
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