La scorsa settimana l’Oim aveva dato notizia di due distinti naufragi al largo della Libia, uno non lontano dal porto di Alshab, l’altro vicino a Tobruk: almeno 60 i dispersi, perlopiù eritrei, pakistani, egiziani e sudanesi. In quell’occasione, a proposito del Mediterraneo centrale, le Nazioni Unite avevano ancora una volta denunciato «pratiche di traffico sempre più pericolose, capacità di soccorso limitate e crescenti restrizioni alle operazioni umanitarie», chiedendo «alla comunità internazionale di intensificare le operazioni di ricerca e soccorso e di garantire uno sbarco sicuro dei sopravvissuti».Al contempo, l’Alto commissariato Onu per i rifugiati aveva rilevato un’intensificazione delle partenze di migranti verso l’Italia: al 15 giugno, gli sbarchi sulle coste italiane risultano aumentati del 15% rispetto all’anno precedente, con 26.781 migranti, di cui 24.560 provenienti dalla Libia e 1.505 dalla Tunisia.
VaticanNews
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