Recenti attacchi a installazioni iraniane non hanno visto una risposta militare da parte di Hezbollah, che ha preferito limitarsi a dichiarazioni di solidarietà. La scelta riflette vulnerabilità strategiche e l’attuale priorità del gruppo: la propria sopravvivenza.
Negli ultimi giorni, un pesante attacco congiunto dagli Stati Uniti e Israele ha colpito varie installazioni nucleari iraniane (tra cui Fordow, Natanz e Isfahan). Nonostante le forti dichiarazioni di solidarietà da parte di Hezbollah nei confronti dell’Iran, il gruppo libanese non ha reagito con offensive concrete. Ha scelto di rimanere militarmente passiva, affidandosi alla retorica e ai gesti simbolici piuttosto che all’impegno diretto. Una calcolata moderazione che sottolinea le vulnerabilità strategiche dell’organizzazione, riconducibili alle opposizioni interne, alle battute d’arresto operative e alla profonda dipendenza dal sostegno iraniano. La domanda centrale ora è se Hezbollah sceglierà ...
L’analisi di Antonio Teti, professore dell’Università “G. D’Annunzio” di Chieti-Pescara è a questo link:
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