La guida spirituale del Tibet ha ribadito con forza che, nonostante le trame della Cina comunista, la secolare istituzione religiosa buddista riconosciuta e apprezzata in tutto il mondo perpetuerà la sua azione anche dopo la sua morte. L’analisi di Gianfranco D’Anna
Quando un Dalai Lama muore, la successione procede non attraverso un Conclave o una selezione consultiva, ma mediante una reincarnazione trascendentale. Nobel per la pace e simbolo mondiale di amore, compassione e saggezza unanimemente riconosciuto, il Dalai Lama, al secolo Tenzin Gyatso, ha compiuto 90 anni ed ha annunciato di avere predisposto che già dal momento della sua morte scattino le procedure per la successione, cioè la scelta di un erede nel quale reincarnarsi, come é accaduto in 14 occasioni dall’istituzione nel 1587 della carismatica figura della guida universale del buddismo tibetano...
L’analisi di Gianfranco D’Anna è a questo link:
https://formiche.net/2025/07/cosi-il-dalai-lama-avvia-la-sua-trascendentale-reincarnazione/#content
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