Mentre l’attenzione del mondo era rivolta alla guerra tra Israele e Iran, gli attacchi contro i civili affamati a Gaza si sono intensificati. Intanto l’Europa divisa si condanna all’irrilevanza e Israele interrompe la distribuzione di cibo nella Striscia.
Trascorsi quasi quattro mesi dal blocco semi-totale dell'ingresso degli aiuti nella Striscia, la situazione è ormai disperata. In Israele il dibattito, paradossale, ruota intorno alla sospensione di aiuti che non sono mai davvero ripresi, e che quando lo hanno fatto hanno spesso portato a esiti tragici. E mentre sondaggi recenti mostrano che il 67% degli israeliani è favorevole a una fine della guerra a Gaza (più del 55% che era favorevole alla fine delle ostilità con l'Iran), sembra che in pochi siano davvero consapevoli della gravissima situazione umanitaria in cui versa la Striscia. Dopo oltre 20 mesi di bombardamenti quotidiani i saccheggi dei convogli sono all’ordine del giorno, conseguenza di un blocco quasi totale dei rifornimenti umanitari, tra cui cibo, carburante e medicine. ...
L'analisi indipendente dell'ISPI è a questo link:
Nessun commento:
Posta un commento