Il problema riguarda tutti gli Istituti religiosi, proprietari di immobili non più in uso per la chiusura dei seminari, la riduzione numerica, l’onerosità delle ristrutturazioni, i vincoli di carattere architettonico o monumentale… L’origine di questi immobili è stata possibile per la “beneficienza” dei poveri, ma le ipotesi di alienazione o cambio di uso, pur necessarie, seguono spesso la logica del profitto e non della “restituzione”. Spesso, ma non sempre.
La solidarietà individuale è stata spesso molto generosa, anche se poteva permettersela chi possedeva qualcosa di più, aderendo alla “tradizionale” beneficienza, fatta con l’evangelico “superfluo”, o rispondendo alle decine di bollettini e rivistine che propongono ancora collette a favore di missioni o progetti vari. Anche gli Istituti religiosi sono capaci di qualche scelta significativa per queste finalità ...
L'articolo di Renato Zanon è a questo link:

Nessun commento:
Posta un commento