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Pentecoste, la fatica di cogliere il nuovo

Nel capitolo 6 di Atti possiamo ammirare la prontezza con cui gli apostoli hanno saputo fronteggiare la sfida nuova che la crescita delle comunità stava presentando loro. Si sono riuniti, hanno ascoltato, pregato e operato un discernimento, che ha dato pace e sicurezza alle comunità.


 Nei capitoli decimo e undicesimo, su cui vorremmo soffermarci, la domanda è più intrigante: è sufficiente per la Chiesa risolvere i problemi che man mano le si presentano? È forse la pastorale, l’arte di risolvere problemi concreti? Già questo sarebbe un buon risultato, ma sono convinto che la Chiesa sia molto di più, perché vive di una visione, di un sogno capace di rimetterla in cammino, dopo ogni caduta.

Il sogno della Chiesa, in realtà, non è neanche suo, è il sogno di Dio, a cui ci è donato partecipare. Il perseguire un sogno ci permette di passare da una pastorale “programmatica”, basata su progetti e documenti, ad una pastorale “paradigmatica”, ispirata ad una nuova visione della realtà, delle persone, della fede. Le parole sembrano difficili: lasciamoci allora istruire da questi due fondamentali capitoli di Atti, che raccomandano a tutti gli apostoli di non dimenticare mai la loro realtà di discepoli sempre “apprendisti”....

La riflessione di Flavio Marchesini continua a questo link:

https://www.settimananews.it/bibbia/pentecoste-la-fatica-di-cogliere-il-nuovo/

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