Temi Caldi / Attualità

L’Oms punta sulla medicina tradizionale. Un assist a Pechino?

L’Oms approva la nuova strategia globale sulla medicina tradizionale, tema caro alla Cina. L’Ue avverte: no a pratiche senza evidenze scientifiche. Nel vuoto lasciato dagli Usa, Pechino rilancia i finanziamenti con 500 milioni aggiuntivi

Un segnale forte sul riconoscimento globale della medicina tradizionale è arrivato lunedì sera dall’Assemblea mondiale della sanità, che ha approvato la nuova Global traditional medicine strategy 2025–2034. Un testo che punta ad aumentare gli investimenti nella ricerca e a integrare le pratiche di guarigione tradizionali nei sistemi sanitari moderni, non in assenza di critiche. La strategia rappresenta sicuramente un passo storico per le comunità indigene e per quei Paesi – in particolare dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina – che da decenni rivendicano il valore di pratiche mediche radicate in tradizioni millenarie. Secondo dati Oms, forme di medicina tradizionale e complementare sono oggi utilizzate regolarmente da una larga fetta della popolazione in Paesi come ...


L'articolo di Andrea Macaluso è a questo link:

https://formiche.net/2025/05/oms-medicina-tradizionale-ue-pechino/#content

I quattrocento colpi a viale Trastevere. Riflessioni sulla metamorfosi di un ministero

Nel Palazzo di Viale Trastevere, simbolo della scuola italiana, si è svolta un’evoluzione profonda: dal ministero burocratico e centralizzato dell’era fascista a quello aperto al cambiamento negli anni ’90, ispirato ai valori costituzionali di imparzialità ed efficienza. E oggi? La riflessione di Giuseppe Fiori


Proprio nel cuore di Trastevere c’è un palazzo del Potere, quello dell’Istruzione, simbolo della scuola italiana e di tutti i suoi nodi tematici, con un labirinto di vicoli alle spalle e davanti a Porta Portese. Una collocazione popolar-romanesca e cosmopolita allo stesso tempo, dato il melting pot del mercato domenicale, la cui vicinanza può aver dato la cifra alle interminabili trattative sindacali che si svolgono nei suoi solenni saloni. Il più importante è quello centrale, al secondo piano, con le pareti ricoperte dai ritratti dei vari ministri da Francesco De Sanctis a Giovanni Gentile, fino a Benedetto Croce, dopo di lui la tradizione è stata interrotta…

La riflessione di Giuseppe Fiori continua a questo link:

Dove non arrivò Mao, potrebbe arrivare il papa. Il complesso rapporto tra Cina e Chiesa Cattolica

Nel cuore della diplomazia vaticana, il rapporto con la Cina rappresenta una delle sfide più complesse e ambiziose. Tra autorità spirituale e sovranità politica, Roma e Pechino si confrontano da decenni cercando un equilibrio fragile ma strategico


Papa Leone si troverà presto ad affrontare uno dei dossier più strategici e intricati della politica estera della Santa Sede: il rapporto con la Repubblica Popolare Cinese. Un tema che, per decenni, è stato gestito con cautela estrema dalla diplomazia vaticana, ma che negli ultimi anni ha assunto una centralità nuova anche per Pechino. A spingere il Partito Comunista Cinese ad aprirsi a un confronto con la Santa Sede non è stata una spinta religiosa, bensì un’urgenza politica nata da...

L'articolo di Lorenzo Piccioli è a questo link:



Pizzaballa: “Sarà pace vera solo quando si affronterà la questione palestinese”

Il Patriarca latino di Gerusalemme, Pierbattista Pizzaballa, 60 anni, ci riceve nel giorno in cui per la prima volta da due settimane in questa regione si intravede uno spiraglio di speranza, con l’annuncio del cessate il fuoco fra Israele e l’Iran. Ma anche nel giorno in cui a Gaza decine di persone sono state uccise nell’ennesima strage del cibo. Naturale che la conversazione con lui parta da qui: dal dramma della Striscia, dalla speranza, dal futuro e dal sogno della pace.

«Pace è una parola impegnativa. Il cessate il fuoco è importante perché evita che le tensioni si espandano a tutta la regione, ma la pace richiederà tempi lunghi e sarà molto difficile. E comunque ogni speranza di pace sarà fragile e instabile finché non si affronterà la questione palestinese. Qualsiasi futuro assetto regionale — e chissà se sarà necessario avere un nuovo assetto — resterà incompleto. Il mondo arabo è collegato: ci sono i confini fra i vari Stati, ma ci sono anche legami molto forti che vanno al di là dei confini.»...

L'intervista a cura di a cura di Francesca Caferri è a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202506/250625pizzaballacaferri.pdf

Festa di S. Pietro e Paolo - Mt 16,13-19

Il compito del papa, vescovi e presbiteri: appoggiati sulla roccia della fede in Gesù il Cristo, è essere i primi mattoni della Chiesa nella quale sono chiamati non ad imperare, ma a presiedere all'unità nella carità nello svolgere il comune compito dell'evangelizzazione nella sequela.



Siamo alla terza domenica del Tempo Ordinario e ci ritroviamo con una terza festa, quella di S. Pietro e Paolo, a riprendere la riflessione della III di Pasqua nella quale la Liturgia ci ha proposto dall’Evangelo di Giovanni (21,1-19) l’episodio della pesca miracolosa. In quell’occasione si è sottolineato come sia Simon Pietro a tornare indietro da solo a prendere la rete piena di 153 grossi pesci per portarla a riva senza che si rompesse. Questa è l’immagine simbolica del compito affidato subito dopo a Simone da Gesù: presiedere all’unità della Chiesa e all’evangelizzazione. Compito al quale a cascata partecipano tutti quelli ai quali viene riconosciuto questa capacità, questo carisma: vescovi e presbiteri. Questo non significa che viene loro dato un potere assoluto, che può dare ordini indiscutibili e, meno ancora, quello di costituire una casta privilegiata e staccata dalla comunità di tutti i fratelli, di tutti i battezzati. I carismi hanno certamente ruoli diversi ma camminano nella condivisione della medesima sequela del Signore Gesù il Cristo.

 

Oggi ci viene proposto di approfondire questo ruolo e in particolare quello di Pietro al di là di quanto comunemente una tradizione con la “t” minuscola ci ha e continua purtroppo a proporci. Anche Francesco ha più volte sottolineato come il ruolo del Papa vada rivisto e ricompreso. L’Evangelo di oggi può aiutarci e darci qualche indicazione.

L’episodio è conosciuto; è Gesù che pone due domande ai discepoli (anche a tutti noi!): “La gente, chi dice che sia il Figlio dell'uomo” e poi “Ma voi chi dite io sia”. Alla risposta di Simone “Tu sei il Cristo” corrisponde un “Tu sei Pietro” di Gesù a Simone, vale a dire: questa tua affermazione di fede è la roccia sulla quale devi appoggiare tutta la tua vita di sequela. Prima di questo però Gesù lo definisce figlio di Giona” indicandogli così che il suo percorso sarà simile a quello di quel profeta che, non comprendendo l'invito di Dio, prima di compierlo cerca di sfuggirgli facendo il contrario. Aggiunge inoltre che lui non ci è arrivato da solo ad affermalo come il Cristo, ma è il Padre che glielo ha rivelato. Nell’ultimo versetto del brano l’evangelista ricorda che Gesù severamente impone, come ha già fatto con i demoni, ai discepoli il silenzio su chi lui sia in realtà. La ragione è semplice: Simone ha dato una risposta corretta solo nella forma, in realtà ha in mente un’idea completamente distorta. È convinto che Gesù stia per restaurare il regno di Israele e pensa che questo si attuerà mediante una ostentazione di forza, prodigi e segni che lo imporranno a tutti.

Nella pericope dell’Evangelo segue una raccolta si “semitismi” molto lontani dalla nostra mentalità: la traduzione e lettura tradizionale non aiuta di certo a partire da quel “Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia chiesa”. 

Di una roccia posta a fondamento della Chiesa si parla altre volte nelle Scritture cristiane, ma questa immagine è riferita sempre e solo Gesù il Cristo (per esempio in 1 Cor 3,11 o in Ef 2,19-21). Lo afferma chiaramente anche Pietro nella sua prima lettera (2,4-6) quando rivolgendosi ai cristiani afferma: “Anche voi venite impiegati come pietre vive per la costruzione di un edificio spirituale”, uniti come siete alla “pietra angolare, scelta, preziosa” collocata da Dio, nel giorno di Pasqua, come base di tutta la costruzione.

In effetti il termine greco con il quale Gesù chiama Simone Pietro, significa una pietra nel senso di un sasso, un mattone da costruzione mentre il termine seguente tradotto nel medesimo modo, parla di una roccia che è la fede su chi è Gesù: “il Cristo il Figlio del Dio vivente”.

Dunque a Simone e a tutti coloro che gli succederanno in quel ministero, è chiesto di essere il primo mattone appoggiato sulla pietra stabile della fede in Gesù Cristo ed è questo che gli garantisce la capacità di guidare tutti gli altri “mattoni” che siamo noi, verso quella “giustizia più grande” (Mt 5,17-20) con la quale si può “legare e sciogliere”. Questo semitismo significa insegnare, guidare, trasmettere con autorevolezza e non con quel suo contrario che è un “autoritarismo” che non vuole e non dà la possibilità di essere verificato e/o messo in discussione. Questo chiaramente coinvolge anche Paolo.

Se sarà così, le forze della morte non avranno mai potere su di una Comunità fondata sul Dio vivente e “le chiavi del regno” (che non è l’aldilà, ma la realtà che Gesù è venuto ad inaugurare in questo nostro mondo), rappresentano l’essere responsabile della fede delle persone che partecipano all’edificio della Chiesa “come pietre vive”, non come realtà passive sulle quali disporre ed imperare.

Questo significa la sinodalità sul cui rotta papa Francesco ha riposizionato l’intera Chiesa, un cammino comune generale al quale tutti partecipano perché tutti siamo “pietre vive” che hanno posto le loro radici sulle fede in Gesù Cristo. Sinodalità dunque non solo tra il papa e i vescovi, tra i vescovi con i preti mentre i battezzati devono solo seguire le loro decisioni. No, non è questo perché il loro ruolo è quello di “suscitare e presiedere all’unità nella carità”, non quello di imperare.

(BiGio)  

Dimenticare Gaza

Mentre l’attenzione del mondo era rivolta alla guerra tra Israele e Iran, gli attacchi contro i civili affamati a Gaza si sono intensificati. Intanto l’Europa divisa si condanna all’irrilevanza e Israele interrompe la distribuzione di cibo nella Striscia.


Trascorsi quasi quattro mesi dal blocco semi-totale dell'ingresso degli aiuti nella Striscia, la situazione è ormai disperata. In Israele il dibattito, paradossale, ruota intorno alla sospensione di aiuti che non sono mai davvero ripresi, e che quando lo hanno fatto hanno spesso portato a esiti tragici. E mentre sondaggi recenti mostrano che il 67% degli israeliani è favorevole a una fine della guerra a Gaza (più del 55% che era favorevole alla fine delle ostilità con l'Iran), sembra che in pochi siano davvero consapevoli della gravissima situazione umanitaria in cui versa la Striscia. Dopo oltre 20 mesi di bombardamenti quotidiani i saccheggi dei convogli sono all’ordine del giorno, conseguenza di un blocco quasi totale dei rifornimenti umanitari, tra cui cibo, carburante e medicine. ...

L'analisi indipendente dell'ISPI è a questo link:

“Il riarmo che chiede la Nato costa 350 mld e non è giustificato”

“L’impressione è che siano numeri piovuti dall’alto, senza una chiara spiegazione. Diciamo che quella ufficiale non mi convince molto”. L’economista Carlo Cottarelli, ex Fmi, ora direttore dell’Osservatorio sui conti pubblici dell’Università Cattolica, è assai perplesso sui nuovi obiettivi Nato sulla spesa militare decisi al vertice dell’Aja.

Un aumento della spesa militare era fisiologico, la questione qui sono le dimensioni eccezionali. Questi obiettivi comportano un enorme incremento della spesa per la difesa. Alcuni peraltro non sono chiari. Il 3,5% del Pil in più entro il 2035 lo è, perché conosciamo la definizione della spesa regolare che dà la Nato. Cosa invece rientri nell’1,5% di spese legate alla “sicurezza” no: potremmo anche scoprire che non è tutta aggiuntiva...

L'intera intervista a cura di Carlo di Foggia è a questo link:

https://www.finesettimana.org/pmwiki/uploads/RaSt202506/250627cottarellidifoggia.pdf

“Il sogno del dopoguerra è ormai finito si va verso un equilibrio di autoritarismi”

«Viviamo una fase nella quale domina l'idea che la forza è tutto e tutto decide. Il che si accompagna al disprezzo per il diritto. Lamentiamo l'autoritarismo russo e cinese, ma ci stiamo mettendo su una china pericolosa, un equilibrio di autoritarismi che tiene conto solo di chi ha il potere e non dei popoli. 80 anni dalla Carta dell'Onu: amaro anniversario».


Nella sua lunga vita Romano Prodi ha incrociato e trattato con i principali leader del mondo, da George W. Bush a Putin, da Helmut Kohl a Netanyahu, dai capi cinesi a quelli iraniani e per il Professore il tumulto di queste ore in Medio Oriente dimostra che siamo entrati in un’epoca profondamente diversa dalle precedenti: “Viviamo una fase nuova nella quale domina l’idea che la forza è tutto e tutto decide. Un’idea che si accompagna al disprezzo per il diritto. Abbiamo tanto lamentato l’autoritarismo russo e cinese, ma ci stiamo mettendo su una china pericolosa. Proprio in questi giorni ricorrono gli 80 anni dalla Carta dell’Onu e dobbiamo “celebrare” amaramente questo anniversario: il sogno che prese corpo nel primo dopoguerra, purtroppo è finito”....

Intervista di Fabio Martini a Romano Prodi è a questo link:

http://www.romanoprodi.it/strillo/avremo-un-mondo-di-autoritarismi-meloni-segue-le-istruzioni-di-trump_22777.html

Migranti, la denuncia dell'Oim: già 539 le vittime nel Mediterraneo


Numeri sempre più drammatici per la rotta migratoria del Mediterraneo centrale, secondo un nuovo bilancio fornito dall’Organizzazione internazionale per le migrazioni in Libia, riguardante il periodo dal primo gennaio al 21 giugno 2025. L’ultimo aggiornamento dell’agenzia Onu riferisce inoltre come nello stesso periodo i migranti intercettati in mare e riportati in Libia siano stati 11.129, tra i quali almeno 369 minori

La scorsa settimana l’Oim aveva dato notizia di due distinti naufragi al largo della Libia, uno non lontano dal porto di Alshab, l’altro vicino a Tobruk: almeno 60 i dispersi, perlopiù eritrei, pakistani, egiziani e sudanesi. In quell’occasione, a proposito del Mediterraneo centrale, le Nazioni Unite avevano ancora una volta denunciato «pratiche di traffico sempre più pericolose, capacità di soccorso limitate e crescenti restrizioni alle operazioni umanitarie», chiedendo «alla comunità internazionale di intensificare le operazioni di ricerca e soccorso e di garantire uno sbarco sicuro dei sopravvissuti».Al contempo, l’Alto commissariato Onu per i rifugiati aveva rilevato un’intensificazione delle partenze di migranti verso l’Italia: al 15 giugno, gli sbarchi sulle coste italiane risultano aumentati del 15% rispetto all’anno precedente, con  26.781 migranti, di cui 24.560 provenienti dalla Libia e 1.505 dalla Tunisia.

VaticanNews



Quale Dio dopo Gaza

“Dio mio, Dio mio, perché ti abbiamo abbandonato?”. Questo rovesciamento del Salmo 22 sarebbe, come ci viene suggerito, la preghiera più appropriata a questo punto della storia umana: dovrebbe essere unanime, oltre ogni distinzione tra credenti e non credenti


Dopo Francesco l’umanità non può che essere riconosciuta come una cosa sola, amata nella sua integrità, non condannata ad essere divisa tra “benedizione” e “maledizione” secondo la sorte che ne ha preconizzato Netanyahu all’ONU. Tanto più questa unità si impone, quando nel pieno del genocidio di Gaza, compare la bomba più grande del mondo, che non ha neanche bisogno di essere nucleare per soggiogare e mettere a repentaglio la terra; una bomba che eventualmente, bontà sua, può cancellare il Cremlino, la piazza della Pace celeste a Pechino o il “Berlaymont” di Bruxelles, mentre provoca l’ovvia ritorsione dell’Iran. Allusivamente si chiama B2 (Bibi) Spirit, ispirata al patto d’acciaio che unisce il Pio Torturatore (in preghiera al Muro del Pianto) e il grande Mentitore che assicura due settimane di attesa mentre i suoi bombardieri sono già in volo senza scalo. Non c’è pietà, mentre il diritto, più che trasgredito, è oltraggiato, e la volontà di morte, che papa Francesco nelle sue ultime parole del messaggio di Pasqua sperava si rovesciasse in una umanità risorta, dilaga nel mondo.

La società del Novecento è stata scossa dalla domanda “dov’era Dio?” quando Egli taceva durante l’olocausto, e su quale fosse “il concetto di Dio dopo Auschwitz”, nell’angoscia del grido: “mai più!”.

 

Oggi la domanda è: “Qual è il concetto di Dio dopo Gaza?”, dov’è, e perché il suo silenzio perfino dinanzi agli uccisi in ricerca del cibo? Questa volta la domanda è ancora più sgomenta, perché Dio starebbe di casa non tra le vittime, ma tra gli autori del crimine, che ne eseguirebbero il presunto mandato.

 

Allora la risposta ebraica fu quella richiamata da Elie Wiesel ne “La notte”: Dio era lì, appeso alla forca con il ragazzino impiccato dai nazisti nel campo di Auschwitz. Non era un Dio che abbandona.

 

La risposta cristiana era la stessa e fu approfondita da Giuseppe Dossetti nella Introduzione a “Le querce di Monte Sole” di Luciano Gherardi, sulla linea di Basilio di Cesarea e del libro di Jürgen Moltmann “Il Dio crocefisso”: il Dio che ad Auschwitz pendeva dalla forca era il Dio crocefisso, la divinità di Dio presente nel suo abbassamento alla misura della carne dell’uomo, fin dell’ultimo uomo.

 

Ma allora dov’è la salvezza da un Dio che spoglia sé stesso? “Mistero della fede”, dice la liturgia cattolica. Ma non senza di noi. La salvezza è che neanche noi lo abbandoniamo. Il Dio che non dobbiamo abbandonare non è l’onnipotente, onnisciente, perfettamente buono ed eterno, che inaugura “il monoteismo come problema politico”, ma è il Dio assetato, vilipeso, povero e crocefisso che sussiste anche nell’ultimo dei migranti e delle vittime. Se non lo abbandoniamo nella sua angoscia, se ne riconosciamo l’innocenza, se non smettiamo di parlare con lui, saremo con lui nel suo regno, comunque si voglia chiamare il paradiso. Se non abbandoniamo i martirizzati di Gaza, se salviamo i deportati di Trump, se preserviamo i candidati ad essere uccisi di tutte le guerre, se mettiamo per primi i poveri, se lo Stato sociale sceglie “prima loro”, come in Italia sta scritto anche in Costituzione, ci salviamo anche noi, si salvano tutti.

(Raniero La Valle)

 

Nel sito https://www.primaloro.com/ 

il rapporto della Commissaria per la politica estera dell’Unione Europea sulla violazione dei diritti umani e dei principi democratici da parte di Israele e il discorso di Tomaso Montanari nella marcia a Monte Sole.

Maria: un modello di missione

La missione della Chiesa ha come modelli Gesù, l’inviato del Padre, e lo Spirito Santo. Anche Maria, la Madre di Gesù, è per noi maestra e modello di missione. Le pagine del Vangelo ci offrono qualche tratto di Maria e del suo essere “discepola missionaria”, lei che è stata splendore e capolavoro di Dio e dell’umanità. Maria è venerata come “Santa Madre di Dio” (Theotókos) da cattolici e ortodossi. Ma è una figura importante anche nell'Islam.


Durante gli anni che ho passato in Senegal talvolta mi è capitato di essere invitato da qualche imam a pregare insieme con i fedeli della sua comunità ed erano felici quando recitavo l’Ave Maria in wolof. Nella parrocchia Maria Immacolata, alla periferia di Dakar, spesso c’erano musulmani in preghiera davanti alla statua della Madonna situata nella corte della chiesa. Per cristiani e musulmani Maria è un modello di fede e una possibile via di dialogo e di fratellanza....

La riflessione di Flavio Facchin è a questo link:

https://www.procuramissioniomi.eu/parole-di-missione-maria/

Intelligenza artificiale e abusi online. Chatbot e deepnude: quasi 3mila bambini vittime in 6 mesi.

Intelligenza artificiale nuova frontiera di pedofilia e pedopornografia. Quasi 3mila bambini “spogliati” su Signal in 6 mesi; 507 i gruppi segnalati. E l’adescamento avviene tramite chatbot. Lo denuncia il dossier di Meter presentato il 23 giugno nella sede Cei a Roma.


La denuncia è contenuta nel primo dossier in assoluto su quest’emergenza realizzato dall’Associazione Meter Ets fondata e presieduta da don Fortunato Di Noto, intitolato Intelligenza artificiale. Conoscere per prevenire e presentato il 23 giugno a Roma in una conferenza stampa promossa dal Copercom (coordinamento di 29 associazioni impegnate nella comunicazione) e moderata dal suo presidente Stefano Di Battista presso la sede della Conferenza episcopale italiana.

“L’intelligenza artificiale, oggi, è anche uno strumento di abuso”, scrivono in un messaggio, “Le vittime sono minori esposti, spesso senza saperlo, a una rielaborazione delle proprie immagini che li priva della dignità, del controllo e del diritto alla propria corporeità”...

L'articolo di Giovanna Pasqualin Traversa è a questo link: 

https://www.agensir.it/chiesa/2025/06/23/intelligenza-artificiale-e-abusi-online-chatbot-e-deepnude-quasi-3mila-bambini-vittime-in-6-mesi-card-zuppi-e-mons-baturi-serve-una-presa-di-coscienza-operativa/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=la-newsletter-di-agensir-it_2

Mozambico, nessun argine alla crisi umanitaria

L’Unhcr lancia l’allarme: senza fondi risorse ridotte al limite. Nel Paese africano, in ginocchio a causa della guerra e di eventi climatici estremi, oltre un milione di sfollati rischiano di rimanere senza assistenza


In poche settimane in Mozambico, oltre 25 mila persone sono state costrette ad abbandonare le proprie case. Una nuova emergenza che si aggiunge a quella di chi è già dovuto fuggire a causa del conflitto armato, dei cicloni e della siccità. Con l'esaurirsi dei finanziamenti cruciali, l'UNHCR, l'Agenzia Onu per i Rifugiati, come altri attori umanitari, sta lanciando l'allarme, perché la sua capacità di proteggere e assistere chi ne ha urgente bisogno è ridotta al limite....

La nota di Vaticanews è a questo link:

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2025-05/mozambico-umanitario-unhcr-conflitto-emergenza.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT

Kennedy Jr. chiude i rubinetti alla ricerca. L’Europa resta a guardare?

Tra tagli al Nih e stop ai vaccini, Washington fa un passo indietro su ricerca e innovazione. Bruxelles può guidare – o inseguire. Nel frattempo la Cina supera gli Usa nei trial clinici per i medicinali


Il Dipartimento della salute e dei servizi umani (Hhs) degli Stati Uniti, guidato da Robert F. Kennedy Jr, ha annullato un contratto da oltre 700 milioni di dollari con Moderna per lo sviluppo di un vaccino mRna contro l’influenza aviaria H5N1 e altri cinque sottotipi di influenze pandemiche.
Ma questo non è l’unico nuovo capitolo di cui si arricchisce l’acceso dibattito sulla gestione della salute pubblica oltreoceano...

L'articolo di Andrea Macaluso è a questo link:

Scienziati hanno appena trovato un modo per trasformare i fanghi di depurazione in idrogeno verde (e proteine)

Un nuovo sistema di conversione dei fanghi di depurazione riduce le emissioni di CO₂ del 99,5% rispetto ai metodi tradizionali, trasformando i rifiuti in alimenti e carburante pulito


Ogni città del mondo produce inevitabilmente fanghi di depurazione, il residuo organico denso generato dal trattamento delle acque reflue. Questa massa si accumula a ritmi vertiginosi, con oltre 100 milioni di tonnellate di fanghi secchi prodotti ogni anno a livello globale. Il loro smaltimento è costoso e complicato: i fanghi possono contenere sostanze organiche, nutrienti come azoto e fosforo, ma anche metalli pesanti e composti tossici. Attualmente, le soluzioni più diffuse sono la combustione, che rilascia sostanze nocive, o il compostaggio, che però richiede tempi molto lunghi.

Ora, però, una nuova scoperta potrebbe cambiare radicalmente la gestione di questi rifiuti....

L'articolo di Ilaria Rosella Pagliaro è a questo link:

https://www.greenme.it/esg/economia-circolare/scienziati-hanno-appena-trovato-un-modo-per-trasformare-i-fanghi-di-depurazione-in-idrogeno-verde-e-proteine/

Parità genitoriale. Italia ultima in Europa tra desiderio di cura e barriere culturali

È stata presentata a Roma l’indagine “State of Southern European Fathers” che confronta le realtà di Italia, Spagna e Portogallo rispetto al tema della paternità


Padri che vorrebbero essere tali. Gli uomini italiani, pur desiderando essere più presenti nella vita dei figli, si trovano ancora di fronte a significative barriere culturali e politiche che ne limitano la partecipazione attiva. Questa la fotografia scattata dall’indagine “State of Southern European Fathers” (Sosef), parte del progetto europeo EMinC, presentata oggi, 18 giugno, a Roma nella sede dell’Ordine dei giornalisti. La survey ha confrontato le realtà di Italia, Spagna e Portogallo...

L'articolo di Elisabetta Gramolini è a questo link:

https://www.agensir.it/europa/2025/06/18/parita-genitoriale-italia-ultima-in-europa-tra-desiderio-di-cura-e-barriere-culturali/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_campaign=la-newsletter-di-agensir-it_2

L’ossessione dell’io per la conquista del mondo è una malattia dell’anima.

Pubblichiamo l’intervento dell’Imam Yahya Pallavicini a Palazzo Montecitorio nella sessione plenaria della conferenza internazionale dell’IPU Unione Inter-Parlamentare sul tema del Dialogo Interreligioso contro l’odio e la polarizzazione. Un confronto tra autorità religiose e governanti da 68 parlamenti del mondo


L’aula di Palazzo Montecitorio ha ospitato la seconda conferenza parlamentare sul Dialogo Interreligioso organizzata dall’Unione Inter-Parlamentare Ipu. Presenti circa 600 partecipanti, 68 delegazioni di Parlamentari da tutto il mondo, dall’Algeria allo Zimbabwe, oltre a rappresentanze del Parlamento Arabo, del Parlamento Europeo (la Presidente Metsola ha delegato la vicepresidente Sberna) e delle Nazioni Unite, esperti del mondo Accademico e autorità religiose... 

L'intervento è a questo link:

https://formiche.net/2025/06/lossessione-dellio-per-la-conquista-del-mondo-e-una-malattia-dellanima-lintervento-di-pallavicini/#content

Istituire un "Ministero della Pace", la proposta delle associazioni cattoliche in Italia

A Roma presso l’Auditorium Bachelet della Domus Mariae - TH Roma Carpegna Palace Hotel, il 24 giugno 2025, la presentazione ufficiale della proposta avanzata da Fondazione Fratelli Tutti, Azione Cattolica Italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e ACLI-Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani e da una rete ampia di associazioni della società civile


Istituire un "Ministero della Pace" per dare un assetto istituzionale e stabile alle politiche di pace, di giustizia e di disarmo in Italia. È la proposta avanzata da diverse associazioni cattoliche italiane che verrà presentata ufficialmente a Roma, il prossimo martedì 24 giugno, presso l’Auditorium Bachelet della Domus Mariae - TH Roma Carpegna Palace Hotel (via Aurelia 481). L’evento, promosso dalla "Campagna per la Pace", è organizzato da Fondazione Fratelli Tutti, Azione Cattolica Italiana, Associazione Comunità Papa Giovanni XXIII e ACLI-Associazioni Cristiane Lavoratori Italiani e da una rete ampia di associazioni della società civile. Ha in programma interventi, dialoghi e riflessioni su come la pace possa divenire architettura politica e istituzionale, e non solo ideale etico....

La notizia di VaticaNews continua a questo link:

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2025-06/roma-presentazione-proposta-istituire-ministero-della-pace.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT

Lc 9,11-17 - Corpus Domini

Il partecipare al Pane eucaristico rende l’Assemblea quel “corpo” con il quale Gesù ha narrato Dio e praticato il suo amore accogliendo poveri e peccatori, curando i malati nel corpo, nella mente, nello spirito. Ora sta a noi essere questo corpo. 

Questo contesta ogni spiritualismo del quale purtroppo ancora si soffre rendendo l’Eucaristia un atto di pietà personale mentre non c’è nulla di più lontano.

 


Domenica scorsa nella Festa della SS. Trinità che ha iniziato il “Tempo Ordinario”, ci è stato presentato l’amore del Padre, vissuto nel Figlio, guidato dallo Spirito. Nella Trinità ogni persona è per l’altra e ne discende che ogni uomo si realizza unicamente nella relazione con l’altro, nell’accoglienza, nell’affidamento reciproco, nel completarsi uno con l’altro nella realtà che cambia, si modifica continuamente. Nello scorrere del tempo sorgono nuove necessità, nuovi problemi; sarà l’azione dello Spirito che farà comprendere, facendoci tornare al messaggio di Gesù, come andare incontro a questi bisogni. È questo il ruolo di “guida” dello Spirito, il suo annunciare “le cose future”: la profezia non è indovinare il futuro, ma comprendere come agire nell’oggi esprimendo la regalità di Cristo.

Dopo aver così riassunto il cammino compiuto fino ad ora, la Liturgia con una seconda festa. “Il corpo e il sangue del Signore” ci apre a quello che ci condurrà alla fine di quest’anno Liturgico: la Festa di Cristo Re.

L’Evangelo comincia con un versetto che è come il titolo del tema che sarà svolto. Gesù che, “in quel tempo” (nel nostro tempo), parla del Regno di Dio. È un dirci di rimanere attenti perché ora c’è un “nuovo” inizio di attenzione che ci viene chiesto attorno alla sua attività. All’annuncio viene subito connesso il suo “guarire quanti avevano bisogno” per sottolineare che questo è un legame inscindibile. Ma attenzione, non si deve automaticamente pensare a una attività taumaturgica perché il testo evangelico sottolinea che “guarisce quanti avevano bisogno di cure”. Quindi Gesù si prende cura dei bisogni di chi incontra, qualunque siano questi bisogni (non solo quelli legati alla salute del corpo) e, di fronte a questi, non ha parole di consolazione, ma compie azioni che curano, aiutano, danno sollievo. È un primo grande sintetico annuncio di cosa viene chiesto a chi si pone alla sua sequela, dei compiti a loro affidati: parole e fatti non uno senza l’altro.

Poi c’è un racconto che normalmente chiamiamo “La moltiplicazione dei pani” ma nel testo evangelico questo termine non c’è: c’è invece l’invito a “dare”, cioè a condividere, quello che hanno. 

Nella pericope odierna viene omesso un fatto. Gesù, dopo aver inviato i discepoli in missione, al loro ritorno “Li prese con sé e si ritirò verso Betsaida. Le folle lo seppero e lo seguirono. Egli li accolse” e quando segue, descrive cosa significhi, come vada concretamente interpretato “tradotto” questo verbo. Accogliere significa prestare attenzione, lasciarsi coinvolgere dai bisogni degli altri, mostrare interesse per le loro necessità spirituali e materiali sull’esempio di Gesù che prese a parlar loro del regno di Dio” e a prendersi cura di quanti ne avevano bisogno.

Gesù accolse le folle che vennero a lui e gli si fecero vicino, lo attorniarono a sua sorpresa mentre i discepoli appaiono discosti tanto che, viene sottolineato, “gli si avvicinarono” dicendogli (con un verbo all’imperativo!) di congedare la folla perché tornino nei villaggi per comperarsi da mangiare.

È sorprendente la risposta di Gesù che, letteralmente dice: “Datevi voi da mangiare” o, più chiaramente, “siate voi stessi il loro pasto”. È un anticipo del significato dell’Eucaristia, dove Gesù, il Figlio di Dio, si fa pane, alimento di vita, perché quanti lo accolgono, lo mangiano e lo assimilano, siano poi capaci a loro volta di farsi pane, alimento di vita per gli altri: era quello che li aveva invitati a fare nella loro missione.

I discepoli non comprendono e parlano di “comperare” mentre Gesù li invita (ci invita) a condividere quello che hanno (abbiamo), quello che sono (siamo). Quel suo comando di fatto contesta il loro disimpegno verso l’altro nel bisogno (”congeda la folla perché vada a trovar cibo”); comando che urta, ieri come oggi, contro i parametri di buon senso, razionalità, efficienza che pervadono anche la Chiesa, anche le nostre Comunità.

Il racconto poi prosegue con una serie di richiami biblici: il luogo desertico richiama l’Esodo durante il quale l’alimento fu la mamma; poi c’è la moltiplicazione dei pani operata da Eliseo (2Re 4,43-44): il nostro brano ne è quasi una fotocopia ingrandita; infine l’episodio dei discepoli di Emmaus: “Si fa sera e il giorno volge al declino”.

Se facciamo attenzione quanto viene descritto è quanto viviamo nelle nostre liturgie: dal saluto del presbitero che ci accoglie annunciandoci che la pace è con noi, allo spezzare della Parola di Dio, alla condivisione dell’unico Pane che rende l’Assemblea il Corpo di Cristo fraterno e solidale. Questo contesta ogni spiritualismo del quale purtroppo ancora si soffre rendendo l’Eucaristia un atto di pietà personale mentre non c’è nulla di più lontano. Il partecipare al Pane eucaristico rende invece l’Assemblea quel “corpo” con il quale Gesù ha narrato Dio e praticato il suo amore accogliendo poveri e peccatori, curando i malati nel corpo, nella mente, nello spirito. Ora sta a noi essere questo corpo accogliente ed è a questa prassi che la Liturgia ci accompagnerà a comprendere passo dopo passo nei prossimi mesi.

(BiGio)

Marocco segreto. Nell’eco-retreat di Larache, dove l’accoglienza crea futuro

Un progetto di turismo sostenibile e formazione umana nato dalla memoria familiare. Ce lo racconta Fouad Giacomo Filali che ha creato questa esperienza nel cuore del Parco Naturale delle Dune di Khemis Sahel


A 50 minuti in automobile da Tangeri la bellissima quanto sconosciuta costa atlantica nella provincia di Larache fa da sfondo a un progetto unico e ambizioso. Fortemente voluto da Fouad Giacomo Filali e dalla sorella Antonia Yasmina, che hanno inteso ricambiare quanto il Marocco, terra del padre, ha donato loro, il progetto è nato per dare un’opportunità a quel territorio remoto proteggendo un angolo di Marocco autentico e dimenticato....

L'intero racconto è a questo link:

https://sapereambiente.it/marocco-segreto-nelleco-retreat-di-larache-dove-laccoglienza-crea-futuro/

La differenza paziente

In queste pagine esploreremo come lo spirito del giubileo possa aiutarci a trasformare una «Chiesa di cristianità» in una comunità che, pur in una situazione di minoranza, può offrire una testimonianza significativa nel mondo contemporaneo. Questo anno santo ci ricorda che la speranza cristiana è radicata nella fede e si esprime nell’esercizio della carità, spingendoci verso una Chiesa più universale con un grande desiderio di evangelizzare. 

Questo invito alla riflessione e alla conversione giubilare è costruito secondo uno schema in progressione. Innanzitutto facciamo riferimento alla transizione che stiamo vivendo e alle sue implicazioni per la vita ecclesiale. In seguito sviluppiamo alcune chiavi di lettura biblica per aiutarci a preparare il futuro. Quindi esaminiamo l’esperienza della Chiesa primitiva, soprattutto per quanto riguarda la sua capacità di formare comunità con uno stile di vita attraente, basato sulla fiducia che Dio agisce a suo modo e con i suoi tempi. Questi elementi ci permetteranno di individuare le chiavi della testimonianza che Cristo chiede alla sua Chiesa e di cui il mondo ha bisogno. Infine indicheremo alcune caratteristiche di una Chiesa rinnovata ...

Il documento dei Vescovi baschi è a questo link:

https://drive.google.com/file/d/1GJyqBTKeUlEWsliQl1U2a7dXFO-jx5vf/view?usp=sharing


È l’istruzione la voce delle donne afghane invisibili. La testimonianza di Maria Bashir

In un Paese profondamente patriarcale, segnato da una lunga guerra, da crisi economica e aumento della povertà, catastrofi naturali, violenza, abusi e sfruttamento femminile, l’istruzione è speranza di salvezza per un futuro diverso nel quale le donne vorrebbero ancora credere.

La voce appassionata e lo sguardo fiero di Maria Bashir sono eco di questa speranza. Per tutte le donne. Chi c’era e cosa si è detto all’incontro dal titolo “Afghanistan. Sharia. Donne. Una straordinaria testimonianza”, promosso da Med-Or Italian Foundation e Università Luiss Guido Carli

Il racconto di Elvira Frojo è a questo link:

Illegio, la città dell'arte che interroga il nostro tempo

In un mondo segnato da crisi economiche e disuguaglianze sociali, l'arte può essere un potente strumento di riflessione e di critica. La mostra “Ricchezza. Dilemma perenne”, nella Casa delle esposizioni del centro friulano, dal 6 giugno al 9 novembre, torna con una nuova occasione per esplorare significati anche complessi e ambivalenti


Anche quest’anno, nel cuore della Carnia, il piccolo villaggio di appena trecento abitanti di Illegio si appresta ad accogliere una mostra che di certo desterà stupore per il grande numero di capolavori riuniti insieme. Dal 6 giugno al 9 novembre, "Ricchezza. Dilemma perenne", è un viaggio che attraversa cinquecento anni di storia dell'arte. Cinquantadue opere che spaziano dalla metà del Quattrocento alla metà del Novecento, diciassette delle quali provenienti da collezioni private non aperte al pubblico. Maestri immortali del calibro, tra gli altri, di Caravaggio, Tiziano, Rembrandt, Pieter Bruegel il Vecchio, Pelizza da Volpedo, Pablo Picasso e Renato Guttuso...

La presentazione della Mostra a cura di Maria Milvia Morciano è a questo link:

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2025-06/illegio-arte-mostra-ricchezza-alessiogeretti.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT

Oggi la Giornata del Rifugiato - Unhcr: oltre 122 milioni di persone in fuga dai propri Paesi

In occasione della Giornata mondiale del rifugiato, che sarà celebrata venerdì 20 giugno, l’Unhcr ha diffuso oggi il Global Trend Report. Secondo l'Agenzia delle Nazioni Unite, i continui tagli agli aiuti umanitari rischiano di provocare ulteriori movimenti forzati


Secondo il rapporto, alla fine di aprile 2025 c'erano 122,1 milioni di persone costrette a fuggire dalle loro case, rispetto ai 120 milioni dello stesso periodo dell'anno scorso, il che rappresenta un decennio di aumenti annuali del numero di rifugiati e di altre persone in fuga. I principali fattori rimangono i grandi conflitti come quello in Sudan, Myanmar e Ucraina e la continua incapacità della politica di fermare i combattimenti. Quali saranno le tendenze nei mesi rimanenti del 2025 – secondo l’Unhcr - dipenderà molto dalla possibilità di raggiungere la pace, dal miglioramento delle condizioni di ritorno a casa e dall'impatto dei tagli attuali ai finanziamenti sulle situazioni di rifugiati e sfollati in tutto il mondo.

L'articolo sul Rapporto di Francesco Ricupero è a questo link:

La Pace come diritto umano della persona e dei popoli: un impegno urgente e necessario

In un contesto internazionale sempre più instabile, in cui non passa giorno senza che la stampa riporti nuove escalation militari, con anche minacce nucleari sempre più esplicite, la crescente diffusione dei conflitti evidenzia quanto sia urgente affermare la pace non solo come valore etico e politico, ma come diritto umano fondamentale, da riconoscere, tutelare e promuovere con determinazione.


A partire da questa consapevolezza, Etica Sgr ha ideato e promosso il progetto di ricerca “La pace come diritto fondamentale della persona e dei popoli”. L’iniziativa nasce grazie alla devoluzione di una parte degli utili della Sgr alla Fondazione Finanza Etica e si avvale della collaborazione del Centro di Ateneo per i Diritti Umani “Antonio Papisca” dell’Università degli Studi di Padova, centro di eccellenza nel campo dei diritti umani e della pace. Il progetto coinvolgerà attivamente circa 20 esperti provenienti dal mondo accademico e da organizzazioni impegnate su questi temi.
Gli obiettivi della ricerca si muovono su un doppio binario: da un lato...

La presentazione del progetto in quattro fasi è a questo link:

Lavoro minorile, infanzia negata per 138 milioni di bambini

 I dati di Oil e Unicef nella Giornata mondiale contro tale piaga: l'agricoltura rimane oggi il settore più interessato, seguono quello dei servizi e quello industriale. L’Africa subsahariana continua a sopportare il fardello più pesante, con circa 87 milioni di minori. L’Asia e il Pacifico hanno registrato la riduzione più significativa dal 2020, da 49 milioni a 28 milioni di bambini e adolescentii. In America Latina e nei Caraibi il numero totale è di circa 7 milioni


Nonostante i progressi compiuti, oggi a milioni di bambini e adolescenti è ancora negato il diritto di apprendere, giocare, semplicemente vivere appieno la loro età. È l’amara constatazione che, nell’odierna Giornata mondiale contro lo sfruttamento del lavoro minorile, emerge dalle nuove stime lanciate dall’Organizzazione internazionale del lavoro (Oil) e dall’Unicef, secondo cui nel 2024 quasi 138 milioni di bambini e adolescenti sono stati coinvolti nel lavoro minorile, di cui circa 54 milioni in impieghi pericolosi che hanno messo a rischio — e continuano a farlo — la loro salute, la loro sicurezza o il loro sviluppo. I dati, contenuti nel rapporto “Lavoro minorile: stime globali 2024, tendenze e prospettive”, mostrano una riduzione complessiva del lavoro minorile di oltre 20 milioni di bambini e adolescenti dal 2020, invertendo l’impennata allarmante registrata tra il 2016 e il 2020. Ciò nonostante, il mondo ha mancato di realizzare l’obiettivo di cancellare definitivamente tale piaga entro il 2025. Ecco perché ...

L'articolo di Giada Aquilino è a questo link:

https://www.vaticannews.va/it/mondo/news/2025-06/giornata-mondiale-contro-lavoro-minorile-oil-unicef.html?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=NewsletterVN-IT