Dietro la crescente instabilità del continente africano si nasconde (anche) una rete globale di traffici d’armi e di risorse, che intreccia governi, milizie e potenze straniere. Dalla Cina alla Turchia, la penetrazione militare si traduce in un sistema irregolare di influenza che alimenta i conflitti e mina la sicurezza regionale
Che la compravendita di sistemi d’arma e più in generale di servizi di sicurezza rappresenti uno dei grandi canali attraverso cui le grandi potenze del mondo cercano di espandere la propria influenza nel continente africano non è certo una novità. Dalla celeberrima Wagner di Yevgeny Prigozhin (oggi ribrandizzata come Afrika Korps per sottolineare la sua nuova identità di “corpo regolare” istituzionalmente legato all’apparato della Difesa di Mosca), alla Sadat di Ankara, fino alle varie entità legate alla Repubblica Popolare Cinese, le private military companies sono divenute ...
L'articolo di Lorenzo Piccioli è a questo link:
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