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Una sola parola (nonviolenza)

In questi ultimi tempi si è fatto qualche progresso in Italia nel campo che esamineremo, oltre che per il numero delle persone interessate, anche perché si è cominciato a scrivere nonviolenza in una sola parola, sicché si è attenuato il significato negativo che c’era nello scrivere non staccato da violenza, per cui qualcuno poteva domandare: «Va bene, togliamo la violenza, ma non c’è dell’altro?». Se si scrive in una sola parola, si prepara l’interpretazione della nonviolenza come di qualcosa di organico, e dunque, come vedremo, di positivo.


Un altro progresso sta nell’uso ormai frequente di concretare la parola nonviolenza nell’espressione metodo nonviolento. (...) Questa idea di un metodo per la nonviolenza è importante, perché presenta l’aspetto di un insieme che comprenda atteggiamenti vari dell’uno o dell’altro; e presenta anche la necessità di una certa disciplina, di un certo ordine nella messa in pratica delle tecniche della nonviolenza, che sono i modi nei quali essa possa essere attuata, tenendo conto delle situazioni, dei problemi, degli scopi relativi a determinate circostanze....

Gli stralci da “Le tecniche della nonviolenza” sono a questo link:

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