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Cittadinanza e lavoro, questioni intrecciate nei referendum

È un peccato che la sovrapposizione – abbastanza casuale, data la diversa origine delle due iniziative – tra i quattro quesiti referendari in materia di lavoro e quello sulla cittadinanza sia apparsa ai più solo un motivo di confusione e di ulteriore difficoltà a spiegare il contenuto e la portata dei quesiti.


In realtà, a ben vedere, si potrebbe leggere nella coincidenza addirittura un fondamento costituzionale e farne uno specchio dell’art. 1 della nostra Carta costituzionale: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione…” perché siamo Un popolo sovrano di lavoratori. Secondo il costituente il  “popolo-sovrano” è, essenzialmente, il  popolo dei lavoratori o di aspiranti tali perché  il lavoro non è solo il mezzo attraverso il quale la persona si assicura una esistenza libera e dignitosa, ma anche il modo con cui ciascuno adempie il suo dovere di solidarietà verso la collettività,  ai sensi dell’art. 2 Cost. divenendo cosi ad ogni effetto “cittadino” e parte del “popolo sovrano”.

Tra l’altro,  è proprio per questo che quando si affronta, come è ormai frequente, il tema del “lavoro povero” e poco tutelato, occorre tener conto che il diffondersi di un lavoro insufficente  a garantire la dignità personale e la condizione piena di “cittadino”, stravolge il disegno costituzionale e ci precipita in una società diversa, che dovrà ricercare, sempre che sia possibile, un collante diverso,  che esprima tuttavia  il medesimo legame di solidarietà....

La riflessione di Alberto Guariso è a questo link:

https://appuntidiculturaepolitica.it/2025/05/27/cittadinanza-e-lavoro-questioni-intrecciate-nei-referendum/?utm_source=mailpoet&utm_medium=email&utm_source_platform=mailpoet&utm_campaign=gli-articoli-dellultimo-mese-newsletter-52025-42

A questo link l'appello “Vivere da cittadini, lavorare con dignità” che invita a votare per i 5 referendum dell’8 e 9 giugno 2025. Tra i primi firmatari ci sono il Premio Nobel per la fisica Giorgio Parisi, le politologhe Donatella della Porta e Nadia Urbinati, il costituzionalista Francesco Pallante, farmacologo Silvio Garattini, lo storico dell’arte Salvatore Settis, il rettore Tomaso Montanari:

https://www.libertaegiustizia.it/2025/05/01/appello-al-voto-ai-referendum-vivere-da-cittadini-lavorare-con-dignita/

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